Conclusione
Conclusa la prima parte del nostro Dialogo dedicata ad ascoltare alcune idee sul significato del fare comunità, sulle problematicità e le sperimentazioni realizzate da Mackda e Giampiero, ci siamo divisi in piccoli gruppi per scambiare e discutere le pratiche del fare comunità che ciascun/a partecipante ha vissuto nella propria esperienza.
A seguire, tornati tutti assieme, ogni gruppo ha riportato le pratiche emerse focalizzando l’attenzione su diversi aspetti utili alla costruzione di un contesto comunitario:
- Creare un contesto che permette alle classi di discutere di questioni che altrimenti non affronterebbero (come avviene ad esempio a proposito dei processi di razzializzazione). Fare questo permette che si sviluppino riflessioni su come gli studenti in primis percepiscono lo stare insieme e come vorrebbero stare insieme in modo diverso. Partendo da eventuali conflitti si costruisce un senso di comunità più intenzionale e partecipato, praticato con competenza, attraverso processi di scelta consapevole.
- Trovare delle attività condivise che stimolino la partecipazione dei singoli appartenenti alle comunità.
- Creare momenti di condivisione, anche inerenti alla conoscenza di culture diverse.
- Favorire l’apprendimento tra pari (tra studenti).
- Sollecitare un ruolo attivo (partecipativo) nei ragazzi, attraverso attività ideate dagli insegnanti o la definizione di una certa strutturazione della classe (ad esempio lavorare in gruppo).
- Cambiare la distribuzione degli spazi (ad esempio disporsi in cerchio nell’aula) per favorire la riflessione e il dialogo.
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L’articolo è stato scritto da Prisca Volta e Bruna Mura.