09/02/2021
Il Dialogo tra Gherardo Colombo e Antonio Iudici, avvenuto nel primo incontro del 2021, ha portato a diverse riflessioni sulle regole…
Che cosa sono? A cosa servono? La scuola che cultura educativa sta promuovendo?
Cosa osserviamo sulle regole?
Ci troviamo davanti a un periodo storico che ha portato a molte imposizioni (mettere la mascherina, tenere la distanza dagli altri, ecc.).
In molte scuole italiane queste regole vengono eseguite dai bambini e dai ragazzi perché gli viene richiesto.
Il rischio è di volgere l’attenzione alla prescrizione di comportamenti appropriati al contesto, trascurando l’educazione delle competenze.
L’implicito di questa pratica educativa è che vi sia una relazione di causa-effetto tra la regola imposta e l’azione del bambino. Pertanto, non vengono considerate le capacità riflessive del soggetto.
Tale relazione è osservabile anche in altre situazioni che esulano dalla pandemia, le quali promuovono la formazione di una performance adeguata allo stimolo proposto dall’adulto.
Sebbene si possa osservare che il processo socio-culturale di cui facciamo parte abbia valorizzato molto l’aspetto istruttivo, dobbiamo tener presente che il mandato della scuola è anche educativo.
Istruire gli alunni significa fargli apprendere alcune nozioni di una certa materia, mentre educarli significa “promuovere con l’insegnamento e con l’esempio lo sviluppo delle facoltà intellettuali, estetiche, e delle qualità morali di una persona”.
“La scuola deve insegnare meno ad obbedire e molto più l’utilizzo del senso critico.”