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approfondimento sul tema

La scuola innovativa come interrogativo

Concludendo

scuola: quale emergenza?

A questo punto possiamo fare alcune considerazioni.

  1. la scuola è un contesto serbatoio di discorsi: piani disciplinari che si accavallano.
  2. la scuola è un contesto serbatoio di esigenze e mandati: alle premure del piano normativo non sempre corrispondono discernimento, formazione e progettualità puntuale.
  3. la scuola è un serbatoio culturale, esprime cultura, ne fa memoria in taluni casi… e se si considerasse di genera cultura?

dalla cultura dell’emergenza all’emergenza della cultura

Tornando alle domande d’inizio:

  • Qual è l’esigenza oggi rispetto a cui la scuola si rinnova?
  • Novità equivale a innovazione?

Possiamo cominciare a dire che

Se si intende per esigenza ciò a cui la scuola risponde come servizio, ad oggi la scuola sembra dover rispondere a molte esigenze, come molti sono i discorsi di cui deve farsi carico.

“Occorrerebbe innanzitutto una chiarezza istituzionale”

che consenta alla Scuola di chiarirsi rispetto al proprio mandato, dice il professor Iudici.

“Non può fare tutto, gestire lo sbadiglio e contemporaneamente insegnare Leopardi”

Aderire al mandato educativo e insieme aderire al programma nei suoi obiettivi conoscitivi,

“altrimenti rischia di implodere!”.

Si potrebbe parlare pertanto di un’esigenza della Scuola. Questa, trovando risposta, genererebbe le condizione per poter ragionare in termini di quell’esigenza sociale su cui strutturare il servizio e sviluppare innovazione.

“Se non cambiamo il modo di pensare certe difficoltà riemergeranno…”

Quindi:

“da che cosa partire in questa esigenza di cambiamento della scuola? … Formazione e organizzazione sono due ambiti su cui storicamente si è investito meno”.

Inoltre:

“possiamo far crescere il minore unicamente a somiglianza dell’adulto o invece è il caso di problematizzare il rapporto tra un minore ed adulto?”

Volgiamo partire dal presupposto “che il minore debba essere un adulto in crescita o piuttosto una persona che ci consente anche di prendere in carico i difetti che hanno gli adulti?! Perché altrimenti iniziamo a considerare che l’adulto ha ragione per definizione!”

Con queste parole il professore ha chiuso la prima fase dei Dialoghi, nella quale sono stati offerti molti stimoli su cui continuare il dialogo.

Il dialogo continua…

Grazie Prof!

Alcuni riferimenti

Per chi volesse approfondire la prospettiva interazionista 

Salvini A., Normalità/Anormalità, in Zamperini A., (a cura di), Psiche. Dizionario storico di psicologia, psichiatria, psicoanalisi, neuroscienze, Torino, Einaudi, 2007

Salvini A., Iudici A., capitolo: La diversità scolastica come malattia, in La mente Malata, la cura repressiva della diversità, Padova, Nexus, 2020

Turchi G.P., Della Torre C., Promozione della salute: dal modello bio-psico-sociale al modello dialogico, Roma, Armando, 2007

Iudici A., e Faccio E., Rocelli M., Turco F., Mazzucato M., dall’educazione della salute a scuola a una scuola competente in salute: storia e sviluppi degli interventi di contrasto alle sostanze psicotrope, Scienze dell’interazione, 2018. Articolo disponibile alla consultazione in: http://scuolainterazionista.it/wp-content/uploads/2019/02/2018-1-2_6_Iudici_Faccio_Rocelli_Turco_Mazzucato.pdf

Di Marta Pinto

Psicologa Psicoterapeuta Interazionista, laureata e specializzata a Padova, lavora in ambito clinico e collabora con scuole attraverso progetti e supervisioni.

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